Eventi
Viaggio segreto nell’Italia dei Musei
Domenica 5 febbraio 2023 “Viaggio Segreto nell’Italia dei Musei” è dedicato al Museo archeologico nazionale “Massimo Pallottino” di Melfi.
Appuntamento alle ore 15 su Isoradio 103,3MHz o su Rai Play Sound.
Ascoltateci !!
Viaggio Segreto nell’Italia dei Musei
Un lavoratore che viaggia, uno come tanti con la passione di distrarsi scoprendo musei o luoghi dell’Italia che attraversa. Il racconto è un invito a scoprire musei noti e meno noti, a viverli per la bellezza che ciascuno offre. Oltre il racconto anche l’intervento di chi questi luoghi li gestisce. Con Roberto Pagliara.
Giornata Internazionale dei musei
Museo Cardioprotetto
Giovedì 7 aprile, ore 17.00 cerimonia di consegna di un defibrillatore presso il Museo Massimo Pallottino di Melfi.
Il museo Massimo Pallottino si dota di un defibrillatore donato dalla famiglia Casorelli in memoria del dott. Pasquale Vittorio Casorelli, già primario cardiologo dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Melfi e grande amico del museo “Massimo Pallottino”.
Un gesto importante e di grande solidarietà da parte della famiglia Casorelli, completato dalla formazione all’uso del DAE. Questa donazione, accolta con grande favore dalla Direzione Regionale Musei della Basilicata e dal museo “Massimo Pallottino”, è indirizzata a garantire la sicurezza e a promuovere la campagna di sensibilizzazione sull’importanza della cardioprotezione nei luoghi pubblici.
Presentazione volume “CAPOLAVORI IN RILIEVO I sarcofagi di Atella e Rapolla”
A cura di Marta Ragozzino, Anna Anguissola, Erminia Lapadula
Presentazione del volume presso il Museo Archeologico Nazionale “Massimo Pallottino” di Melfi, lunedì 14 marzo 2022, ore 15,30
Alla fine del 2019, per suggellare le azioni strategiche promosse dall’ex Polo museale della Basilicata nei musei della rete, all’interno del programma di Matera capitale europea della cultura, veniva inaugurata presso il Museo archeologico nazionale “Massimo Pallottino” di Melfi, la mostra Capolavori in rilievo. I sarcofagi di Atella e Rapolla, curata da Marta Ragozzino ed Erminia Lapadula, della quale questo libro, che arriva in conclusione del progetto, racchiude il complesso e articolato racconto. Il volume non è il semplice catalogo di un’esposizione eccezionale e precedentemente ritenuta impossibile, voluta dal Ministero della Cultura, ma un’opera completa, ricca e dettagliata, che la Direzione regionale Musei della Basilicata, guidata da Annamaria Mauro, ha voluto condividere con studiosi esperti di archeologia, archivistica, topografia e storia dell’arte classica, oltre che tecnici restauratori e archeometri.
Grazie allo straordinario prestito del sarcofago di Atella, generosamente concesso, in un anno tanto speciale, da Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, messo a confronto ravvicinato con quello di Rapolla, conservato ed esposto nel museo di Melfi in una sala proprio allora ripensata e resa più accogliente e accessibile, la mostra ha potuto raccontare, a partire dal dato materiale delle due eccellenti opere d’arte, l’importanza culturale e il ruolo ricoperto dal territorio del Vulture in età imperiale.
Il dialogo visivo tra i due maestosi sarcofagi marmorei, in un suggestivo allestimento reso ancor più efficace dalla eccellente illuminotecnica studiata da Francesco Murano, è al centro della narrazione sia della fortunata esposizione che del bel libro che la racconta, grazie a puntuali contributi scientifici e con il supporto di una completa documentazione fotografica realizzata ad hoc e di una accurata campagna di indagini diagnostiche sui materiali costitutivi, utili a comprendere meglio le provenienze degli stessi.
Le ricerche degli studiosi coinvolti, grazie alla regia delle curatrici del volume Marta Ragozzino, Anna Anguissola e Erminia Lapadula, hanno permesso di analizzare in maniera approfondita entrambi i sarcofagi, leggendone per la prima volta, in particolare per quanto riguarda l’esemplare di Atella, gli elementi strutturali, la ricchezza decorativa, le peculiari iconografie, che attesterebbero la produzione dei sarcofagi per una committenza d’altissimo livello, che probabilmente abitava le numerose ville individuate nel territorio e distribuite lungo strategici assi viari.
La lunga durata della mostra, che ha accompagnato l’ultimo segmento del percorso di Matera-Basilicata 2019 conclusosi nel gennaio 2020, rimanendo poi allestita nei difficili mesi dell’emergenza pandemica, e prossima alla conclusione, rappresenta il desiderio di proseguire il percorso di condivisione con le comunità, proiettando in avanti, nel futuro prossimo oltre la pandemia, quanto sperimentato in quell’anno speciale di crescita collettiva, che aveva visto il Polo museale tra i principali protagonisti dell’azione di rinascita culturale della regione.
Insieme, i due meravigliosi sarcofagi, raccontano di uno scambio culturale attraverso uomini, strade e percorsi, tra centro e periferia, tra mondi diversi, quelli microasiatici e attici, dove avevano sede le migliori botteghe scultoree, e quello dell’entroterra lucano, in cui le ville costituivano allora il cardine della vita economica e culturale.
I capolavori in rilievo si connotano quali speciali testimoni “parlanti” della storia del territorio in età romana, permettono di ricostruire le relazioni sociali, politiche ed economiche della regione negli ultimi decenni del II secolo d.C.
Infatti, come il sarcofago di Rapolla, in esposizione permanente nel museo di Melfi, si connota come un’opera di forte rispecchiamento per la comunità locale, allo stesso modo il sarcofago di Atella, prestigioso prestito del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, partner speciale per questo progetto culturale, esprime in mostra, date le sue radici territoriali, tutta la sua forza suggestiva e simbolica, capace di far emergere e fiorire queste fondamentali connessioni, contribuendo a far comprendere il ruolo di cerniera svolto dal Vulture in età imperiale.



